-QUANDO IL FUMO FA MALE-
Mia moglie si deve recare all’ospedale di Vigevano per un esame della vista alle 18.00, siamo distanti circa una ventina di chilometri. Adesso ti elencherò quanto è accaduto dalle 16.30 del pomeriggio fino alle 21.30.
-Usciamo di casa, mia moglie accanita fumatrice, si ferma dal tabaccaio per comprare le sigarette, hanno solo un pacchetto da dieci.
-Siamo partiti prima perché ci saremmo fermati al supermercato per comprare un po’ di carne, abbiamo sbagliato il giorno preposto allo sconto.
-Provvediamo ad acquistare poche cose urgenti e ci rechiamo alla cassa, mia moglie tira fuori il portafoglio dalla borsa intanto che prende il sacchetto e lo riempie. Quando si tratta di pagare non si trova più il portafoglio, pago io, poi ci mettiamo alla sua ricerca nel supermercato e in macchina, con esito negativo. Poi finalmente l’abbiamo trovato dentro il sacchetto della spesa.
-Mio genero mi telefona ed insiste nell’accompagnarmi, confermo, siamo in anticipo, all’appuntamento abbiamo ancora un buon margine di tempo.
-percorriamo circa metà strada, ci troviamo imbottigliati in una fila molto lunga. Mia moglie telefona all’ospedale e ci confermano che l’aspetteranno fino alle 19.15. Procediamo a rilento finche non vediamo che la fila era dovuta alla polizia che insieme alla scientifica erano alla ricerca di armi. C’era stato uno scontro a fuoco con relativo morto, un immigrato ventenne più volte espulso e ricercato come delinquente comune.
-Finalmente, dopo aver trovato un casello ferroviario chiuso arriviamo in ospedale, correndo affannosamente per lunghi corridoi arriva nell’ambulatorio previsto.
-Dopo la visita, la mia signora esce un po’ abbacchiata, deve essere operata di cataratta all’occhio sinistro, poi probabilmente anche al destro.
-All’uscita, io e mio genero attraversiamo la strada per recarci alla macchina, mia moglie ha intravisto un tabaccaio sullo stesso marciapiedi distante un centinaio di metri e si incammina per raggiungerlo. Noi invertiamo la marcia e la procediamo cercando un parcheggio, per sostare i pochi minuti necessari al suo arrivo. Attesa inutile è sparita! La cerco al telefono, non risponde, dopo un po’ qualcuno ci dice che una signora è caduta poco indietro. Ci rechiamo indietro a piedi e la troviamo a terra all’ingresso della porta dell’obitorio sostenuta per le spalle da una ragazza, altri due signori presenti ci avvertono che hanno già chiamato l’ambulanza. Nell’attesa mia moglie ci racconta che è inciampata su un tombino, intanto accusa forti dolori. All’arrivo al pronto soccorso gli viene riscontrata una frattura al collo dell’omero con testina fuori asse.
-All’arrivo a casa, apro la porta e ci raggiunge un forte odore di carne bruciata, il ragù preparato per le lasagne è andato in fumo, la pentola incrostata e gli indumenti da portare in lavanderia.
Adesso purtroppo Anna è piena di lividi, fa punture sulla pancia che lasciano brutti ematomi ed accusa forti dolori.
Auguri di nuovo
Ermanno