24 settembre 2016
Il mattino quando mi taglio la barba, pelo e contropelo con pennello e lametta, sono costretto a guardarmi allo specchio. confesso che la maggior parte delle volte ne vengo fuori con un rilevante senso di malcontento, però tant’è e non posso fare altrimenti. Questa mattina no. Questa mattina mi sono dilungato allo specchio felice di una decisione presa indipendentemente e che mi gratifica molto. Come fanno molti nostri politici mi sono autonominato da oggi: GIORNALISTA, ed ho deciso che quando andrò a rinnovare la carta di identità ne aggiungerò la dicitura vicino a quella di pensionato.
Per la legge Italiana bisogna avere il tesserino, che fra poco non servirà più a nulla, visto che di giornalisti liberi ce ne sono sempre meno. Poi a che serve un tesserino se la nostra libertà di stampa è al settantottesimo posto nel mondo. Per la legge statunitense anche un blogger può considerarsi un giornalista. Non sono istruito ho frequentato la terza media ( e qualcuno obietterà -si vede-) ma io mi prefiggo di parlare un linguaggio semplice e comprensibile, un linguaggio che mi auguro possa parlare al più al cuore e meno alla mente. Poi io sono libero non mi paga nessuno e le bischerate che andrò a dire servono a gratificare la mia presunzione.
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