Bereguardo 9 gennaio 2017
-Nonno, nonno cos’è la felicità?
-Cara principessa, questa è veramente una bella domanda. Adesso per semplificare la risposta e farti capire cos’è ti faccio un esempio pratico. Quando io ti faccio un regalo tu sei contenta e diciamo che questa è la felicità.
-Nonno, adesso ti si allunga il nasino, perché hai detto una bugia. La nonna mi fa i regali, tu no, perciò voglio più bene a lei. Comunque ho sentito la zia al telefono che diceva : “finalmente ho raggiunto la felicità”, ma non ha ricevuto regali.
-Senti cara, tua zia ha raggiunto la felicità perché ha conosciuto l’amore. Comunque non è facile spiegarti veramente cos’è per due motivi: primo perché io non sono molto bravo , secondo perché alcune parole non le capiresti e continueresti a farmi domande fino a domattina. Mentre le dicevo questo, pensavo a quanto ha detto lei,una bambina di quattro anni, alla nonna ieri mentre le infilava gli stivaletti “Nonna fai piano mi fai male , mi sembra di partorire” Vi lascio immaginare come siamo rimasti scioccati noi due. Però adesso ci provo e cerco di usare le parole più semplici che conosco: la felicità è vivere in uno stato di grazia, anche se non si vede è la cosa più bella che esiste. Un signore di nome Platone vissuto più o, meno duemilaquattrocento anni fa in una città greca, diceva che in ognuno di noi ci sono due personalità, una quella fisica visibile ed una che non si vede, ma comanda di più. Questa si chiamava Archè che voleva dire soffio, alito, spirito, qualche secolo dopo Sant’Agostino la chiamò “anima”e in questo modo arricchì la religione di significati. Inoltre lui ha inventato la forma più intensa dell’amore che si chiama amore platonico, quello che provava Dante per Beatrice. Pertanto per concludere penso che la felicità sia la sintesi dell’amore. Hai capito principessa?
-No , nonno non ho capito molto, ma la nonna mi ha detto di tenerti occupato intanto che lei finiva in pace la focaccia ripiena.