Bereguardo 31 Gennaio 2017
Giulia, felice ed amata donna del mio amico Paolo. Mi hai chiesto di scriverti, forse confidi troppo in me.
Non ho gli elementi essenziali per descrivere il sentimento che, colga il tuo immaginario nella forma più romantica.
La conoscenza dei particolari del cuore e dell’anima, le cui derive sensazionali rappresentano la poesia.
Cioè l’amore, quello idilliaco. Sono un di più e non posso accedere ai colori della tua anima e alle parole del tuo cuore.
Devo farlo parlando solo della buccia del frutto senza assaggiarne la polpa, non potendo coglierne le vibranti note della poesia.
Quindi affidandomi solo alle sensazioni espressive che, si leggono sul tuo bel viso. Unico confine naturale tra il visibile e il tuo sconosciuto ma immaginabile io interno.
Giulia lo sguardo gioioso e deciso, senza tentennamenti, non lascia spazi dubbiosi,come da antiche tradizioni celtiche del fare.
Il sorriso è come una finestra aperta su una vallata alpina all’albeggiare.
Quando il sole annuncia il suo imminente arrivo.Quando il gallo innalza il suo inno al nuovo giorno.Quando le ultime ombre si diradano, facendo posto all’intensificarsi dei nuovi e nitidi colori.Quando inconsciamente, si percepisce l’immensa grandezza del creato.
Il tuo lungo corpo sinuoso e le eleganti movenze, annunciano mille promesse per, colui che ne sarà felicemente appagato.