9 maggio 2017
-Nonno, nonno cos’è la fede?
-Chiedilo alla nonna.
-Ma se lei mi ha mandato da te.
-Ve bene principessa, la fede è quell’anello che portano nell’anulare sinistro gli sposi, come la tua mammina e il tuo papino.
-Allora perché la nonna non me lo ha detto?
-Va bene, adesso ti accontento, il nome femminile di fede è come dire credere, credere in qualcosa o qualcuno.
-Allora io ho fede in te, perché so che non mi racconti bugie?
-Sì, è più o meno così. Adesso vieni che ti compro il gelato.
-Nonno nonno, perché sei diventato rosso?
-Ascolta principessa, i genitori, i nonni, gli zii fanno sempre del tutto per fare vivere i loro bambini in maniera felice, perché da grandi le cose si complicano. Allora per ottenere questo si attengono a quanto universalmente stabilito, si festeggiano i compleanni, gli onomastici, le promozioni, le feste civili e quelle religiose. Per esempio ti piace l’uovo di Pasqua, il presepe e l’albero di Natale?
-Si nonno! Specialmente il presepe mi diverte tantissimo, perché costruiamo le casette e tante altre cose, poi nasce Gesù bambino. Ma nonno quando è nato la prima volta? Adesso quanti anni ha?
-Cara è molto più vecchio di me, ha 2017 anni.
-Nonno ma se è morto in croce, mi disse la mamma, come fa ad essere vivo e sempre in mezzo a noi.
-Ecco bambina mia, questo è la fede, credere in qualcosa umanamente non dimostrabile, dare incondizionatamente la fiducia con il cervello ma principalmente con il cuore. Ma credimi sono discorsi molto difficili da capire a quattro anni e anche dopo. Pensa che io che leggo tanto, da settant’anni ho ancora un punto interrogativo grosso come una casa.
-Nonno nonno, cos’è il punto interrogativo?
-Ma non volevi il gelato?
-S! Nonno, continueremo dopo.
Come cavolo farò a parlargli di teologia e scienza con in mezzo la filosofia che viene contesa fra i primi due, quando serve?