Belmonte del Sannio maggio 1965
Al mio paese le strade sono quelle di montagna, pertanto se uno si mette in cima ad una collina, può spaziare nella zona circostante controllarne i movimenti. Andavo a scuola in moto e per due volte, nell’affrontare una curva c’erano delle pecore che sbarravano il passaggio,costringendomi a rallentare e fermarmi. La terza volta, abbastanza infuriato mi metto ad inveire deciso al peggio, nel frattempo una ragazza mi viene incontro sorridente e dopo avermi detto il suo nome,che purtroppo non ricordo, mi fa notare che finalmente è riuscita nel suo intento di farmi fermare. Sono rimasto un pò interdetto e ho chiesto spiegazioni.Mi ha detto che una sera,mi aveva notato durante una festa al paese vicino e le avevo ispirato simpatia, così vedendomi passare tutte le mattine aveva deciso di fermarmi per conoscermi. Naturalmente ho subito frainteso pensando ad una facile avventura. Invece nei giorni successivi mi spiegò chiaramente che fra non molto si sarebbe trasferita in Canada con tutta la famiglia e probabilmente sarebbe andata in moglie a un lontano cugino che non aveva mai visto.
Pertanto la sua proposta era che si sarebbe “concessa” a me l’ultimo giorno prima di partire, se fossi andato in Canada con lei.
Mi fece una grande tenerezza, ma fui costretto a declinare l’invito, perché in autunno mi sarei trasferito a Milano dove si sarebbe svolto il mio futuro.
Mi vide altre volte e mi sorrideva sempre.
Poi non l’ho più vista. Quando passavo il mattino provavo sempre un gran magone e un paio di volte sono andato a sedermi sulla stessa pietra dove si appollaiava lei.
Questa storia non ha niente a che fare con l’amore, ma piuttosto con il contesto sociale dell’epoca, ho voluto raccontarla proprio in funzione di questo modo di vivere.
Stralcio dal mio libro”Insalata di Chiacchiere”